sabato 19 dicembre 2015

Dylan Dog e Sherlock Holmes: indagare l'incubo. Recensione di Fabio Licari su Dylan Dog - I colori della paura n. 18


Il mio libro intitolato Dylan Dog e Sherlock Holmes: indagare l'incubo ha ricevuto una recensione positiva da Fabio Licari su Dylan Dog - I colori della paura n. 18.
Dylan Dog - I colori della paura è una serie settimanale allegata alla Gazzetta dello Sport nella quale vengono ristampati i fumetti di Dylan Dog pubblicati in precedenza nei Dylan Dog Color Fest della Sergio Bonelli Editore.
Al momento il mio libro è esaurito, ma in teoria dovrebbe uscire una nuova edizione nel 2016.

In questa pagina si possono consultare tutte le recensioni del libro e le interviste che ho rilasciato.

Fabio Licari è giornalista della Gazzetta dello Sport e ex direttore di Fumo di China. Oltre a scrivere articoli per il quotidiano della RCS, Licari è il principale responsabile degli allegati fumettistici della Gazzetta.

In alto: copertina di Dylan Dog - I colori della paura n. 18 disegnata da Carmine Di Giandomenico.

Seconda di copertina di Dylan Dog - I colori della paura n. 18

Trascrizione dell'articolo di Fabio Licari:

Scientificamente D.D.

Se "Mi chiamo Dog. Dylan Dog" (1998, Marsilio), di cui abbiamo parlato un paio di numeri fa, è un divertissement sul nostro eroe un po' Superman, un po' Paperino, il molto più recente "Dylan Dog e Sherlock Holmes: indagare l'incubo" di Luigi Siviero (2012, Npe) è un saggio analitico che a volte fa tremare i polsi per la mole di argomenti, e argomentazioni, che riempiono le oltre 200 pagine incorniciate dalla bella cover di Angelo Stano, ingrandita (e sgranata) il giusto, in un giallo e nero abbagliante.
Lo dico perché non sempre è facile entrare nell'affabulazione colta e tecnica di Siviero. Forse è meglio lasciarsi trascinare dal flusso di dati, approfondimenti, "esplorazioni", paragoni, spunti di riflessione. Che ci fanno viaggiare da Sir Arthur Conan Doyle, naturalmente, visto il titolo, al genio visionario e profetico di Philip K. Dick, passando per Friedrich Dürrenmatt e i suoi studi sulla logica nel giallo, per le "regole" sul genere elaborate da S.S. Van Dyne, per la visione critica di Raymond Chandler (papà di Marlowe). E ancora per "Blow-Up" di Michelangelo Antonioni, per "Io sono leggenda" di Richard Matheson, per i piccoli indiani di Agatha Christie: in un infinito, coinvolgente gioco di rimandi e citazioni legati a narrativa popolare e cultura alta.
Un cortocircuito mediatico che parte dagli episodi di Dylan, dalle frasi nei balloon, dalle interviste, con un approccio davvero scientifico e deduttivo. Il tutto arricchito da una bella intervista a Sclavi e da un'estesa appendice bibliografica. Verrebbe da dire: astenersi perditempo e fan non hardcore. Ma forse è il contrario, forse un lettore più distratto potrebbe improvvisamente trovare motivazioni e urgenze sconosciute, e scoprire quello che il fumetto non dice ad alta voce, ma tra le righe. In ogni caso, il saggio di Luigi Siviero è l'ennesima dimostrazione di cosa sia diventato oggi il fumetto.

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