venerdì 28 gennaio 2011

Mark Millar: i fumetti su iPad e iPhone sono un pessimo affare per gli autori

In un articolo pubblicato su Millarworld lo scrittore scozzese Mark Millar ha espresso la sua opinione sui fumetti digitali venduti su iTunes ai proprietari dei telefonini iPhone e dei tablet iPad. Negli Stati Uniti i fumetti digitali destinati agli apparecchi della Apple vengono venduti a un prezzo che di solito oscilla dagli 1,49 dollari per i fumetti della Dark Horse agli 1,99 dollari per i fumetti delle altre case editrici.


Millar ha spiegato che alla Apple spetta il 30% e poi, portando come esempio Wanted, ha detto che il restante 70% viene suddiviso a metà fra comiXology (lo sviluppatore dell'applicazione che permette di leggere i fumetti) e la casa editrice. A seconda del contratto l'agente e gli autori ricevono una parte del 35% spettante alla casa editrice.
Wanted è una miniserie di sei numeri scritta da Mark Millar e JG Jones. Il primo numero dell'edizione digitale è gratuito mentre gli altri cinque sono venduti a 1,99 dollari. Wanted è il fumetto della piattaforma comiXology più scaricato del 2010.

In definitiva agli autori spetta la stessa percentuale che guadagnano dalla vendita del fumetto stampato su carta. Dal momento che il fumetto digitale costa circa la metà del fumetto stampato, gli autori guadagnano la metà.
Quello che non va giù a Millar è che
Apple faccia la cresta del 30%: "Non mi importa di dare il 30% a una fumetteria dove lavora gente del giro a cui importa del prodotto. Ma voglio che questo denaro vada alla Apple?"
Millar non gradisce in ogni caso l'idea che il digitale rimpiazzi la carta. Ci sono due motivi in particolare che gli fanno provare scetticismo per il mercato digitale: "Se le vendite non raddoppieranno la situazione per gli autori peggiorerà e la linfa vitale dell'industria, i negozi, soffrirà più di chiunque altro".



Infine Millar sostiene che gli autori rischiano di essere frodati. Nel caso dei fumetti pubblicati su carta si può risalire al numero delle copie vendute: basta consultare i siti che si occupano dei dati di vendita. Per quello che riguarda i fumetti digitali è impossibile fare un controllo: bisogna fidarsi degli intermediari che potrebbero fornire cifre false.
A questo proposito lo scrittore ha raccontato che non è riuscito a scoprire quanto hanno venduto i suoi fumetti digitali: "La scorsa sera ho contattato diverse fonti e nessuna ha saputo dirmi quali sono i numeri dei miei fumetti digitali che si suppone abbiano fatto dei record di vendite. Solo la loro posizione in classifica. Questa cosa non mi piace per nulla".

1 commento:

  1. Gli argomenti che Millar porta sono importanti ma pur tuttavia faccio notare una cosa i Tablet non sono "il futuro" sono una tecnologia, attualissima, qui e ora i Tablet dominano, anche se non sembra visto che è da poco che li hanno lanciati, ma ne stanno arrivando diversi modelli oramai...tempo due anni e i loro prezzi saranno dimezzati..Rispetto a questa tecnologia fumetti e illustrazioni - proprio come i testi - possono trovare un mercato ben importante.

    Millar ha ragione a preoccuparsi laddove il monopolionon si spezzasse, o si trasformasse in un oligopolio, ma l'unica via è attendere che il mercato dei Tablet maturi che si spezzi il monopolio dell vendite della Apple, 30% è una somma da monopolista, ci vorranno almeno un paio di anni...A quel punto voglio sperare qualcuno comprenda che gli oligopoli sono la morte dell'economia.

    ma solo quando saranno passati un paio di anniavremo modo di tirare le somme della situazione e valutare che tipo di affare stanno facendo i disegnatori - non grandioso in ogni caso -

    SIcuramente il suo discorso: meglio dare il 30% a chi ama il fumetto e vuole promuoverlo, è del ttutto sottoscrivibile, ma al momento Apple tiene il coltello dalla parte del manico.

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